F1 Gp Stati Uniti 2018: Questa settimana il circus della Formula 1 si trasferisce negli USA e proprio in quel circuito Kimi Raikkonen conquistò la sua ultima vittoria in questo sport.
Alla prima curva Kimi Raikkonen passa il primo Lewis Hamilton; seguono poi Valtteri Bottas, Daniel Ricciardo e Sebastian Vettel. I due vanno ruota a ruota e il tedesco termina in testacoda, sprofondando in classifica.
All’ottavo giro si ritira Daniel Ricciardo. La direzione di gara, quindi, mette la virtual safety car. All’undicesimo giro c’è la sosta per Lewis Hamilton che dalle supersoft passa alle gomme soft. Il britannico scende in terza posizione, dietro al compagno di scuderia Bottas, che però presto rallenta per farlo ripassare secondo. Il campione del mondo, attorno al ventesimo giro, si avvicina a Kimi Raikkonen, che resiste a un primo attacco, per poi passare al cambio gomme.
Nel frattempo Vettel, che era salito fino al secondo posto, cede la posizione a Raikkonen. Il tedesco attende il giro 26 per la sua sosta.
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La gara è quindi comandata da Lewis Hamilton, seguito da Kimi Raikkonen, Max Verstappen, Valtteri Bottas e Sebastian Vettel. Hamilton soffre di un forte degrado degli pneumatici, tanto da venir richiamato ai box al giro 37. Risale primo Kimi Raikkonen, con Verstappen che si trova secondo, davanti a Bottas e l’inglese. Nuovamente, al trentanovesimo giro, Bottas cede la posizione a Hamilton.
Negli ultimi giri Verstappen e Hamilton si avvicinano al finlandese, così come Vettel a Bottas. I primi tre iniziano a lottare. Al giro 54 un lungo di Verstappen consente a Hamilton l’attacco che però non ha successo. Poco dopo Vettel passa Bottas per il quarto posto.
Kimi Raikkonen alla fine riesce a vincere e conquista così la sua ventunesima vittoria e ultima in carriera. Inoltre, quella è la prima vittoria dopo 114 gare, intervallo che rappresenta il nuovo record tra due vittorie per un pilota nel mondiale. Segna anche il nuovo record per l’intervallo temporale più lungo tra la prima e l’ultima vittoria di un pilota: 15 anni, 6 mesi e 28 giorni (pari a 294 Gran Premi che sono trascorsi dalla sua prima vittoria al Gran Premio della Malesia 2003).
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