Il Gp del Brasile 2022 F1 è stato scenario di prime vittorie, prime pole, qualche incidente di troppo ma anche di tensioni fra compagni di squadra. Tra tutti lo screzio tra Max Verstappen e Sergio Perez.
Bentornati amici di Automotore.it, oggi voglio dirmi la mia e riflettere con voi su quanto è successo in casa Red Bull. Se non avete seguito la gara di domenica, vi faccio un riassunto veloce di com’è andata la fine della corsa dei piloti della casa austriaca.
Siamo praticamente a qualche giro dalla fine del Gp del Brasile 2022 quando Max Verstappen passa Sergio Perez andando contro gli ordini di scuderia. Il team quindi dice all’olandese di andare a sorpassare Fernando Alonso, e se non dovesse riuscirci, deve far passare il suo compagno di squadra, Max non passa Alonso e non cede nemmeno la posizione.
Il team chiede più volte a Max ridare la posizione, ma lui ad un certo punto risponde di non chiederglielo più perché non lo fa, ha già dato loro le sue motivazioni e così è. Quando gli viene riferito a Perez che non lo farà passare, lui si lascia in un “Ha mostrato chi è realmente”. Inoltre nel post gara rilascia alcune dichiarazioni in cui dice che se Max ha vinto due titoli mondiali e anche grazie a lui. Questo è quanto.
Ma perché Max se l’è presa tanto? Per quanto successo nelle qualifiche di Monaco, infatti sembra che l’incidente di Perez in qualifica fosse stato voluto per non perdere la posizione su Verstappen e vincere poi la gara il giorno dopo. Vi lascio qui sotto qualche informazione in più.
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Ora vi dico il mio personale pensiero. Innanzitutto, che tu sia Verstappen o che tu sia Perez, gli ordini di Scuderia vanno rispettati. In Spagna anche a Perez fu chiesto di dare la sua prima posizione a Max e nonostante ha espressamente detto che non fosse giusto, l’ha fatto. E va bene che in Red Bull è ben chiaro chi è il primo e il secondo pilota, però ragazzi, mettiamoci anche un po’ nei panni di un pilota.
Si sa che qualsiasi pilota di F1, anche della squadra più scarsa sogna di diventare Campione del Mondo e vincere quante più gare possibili, no? Quindi prendendo un Checo che sa bene di avere la macchina per lottare e vincere, nonostante sappia di essere un secondo pilota, lui voglia provarci, voglia vincere perché l’obbiettivo è lo stesso per tutti. Questo non toglie che se fosse vero quanto fatto a Monaco, sia stato sbagliato per me, e che quando Max sia venuto a saperlo, se la sia presa.
Inoltre non credo che Perez sia stato tanto di aiuto per la conquista del secondo titolo mondiale di Max, ma credo sia stato assolutamente d’aiuto per il primo, perché la differenza di punti tra l’olandese e Hamilton non era abissale, ma di pochi punti. Quindi qualsiasi cosa ha fatto la differenza.
In conclusione, tralasciando il ritorno del “vecchio” Max in questo Gp, non riesco a sbilanciarmi troppo o puntare il dito su un pilota piuttosto che l’altro perché c’è del giusto e dello sbagliato in entrambe le campane.
E voi come la pensate su quanto successo?