Verstappen e Perez: Il Gp del Brasile ha visto qualche screzio tra i due compagni di squadra della Red Bull, con l’olandese che non ha voluto far passare Perez dopo l’ordine di scuderia ricevuto.
Ci troviamo a fine corsa del Gp del Brasile 2022 dove Max Verstappen passa Sergio Perez per andare a sorpassare Fernando Alonso, ma se non ci fosse riuscito avrebbe dovuto far passare il suo compagno di squadra, Max non ha passato Alonso e non ha nemmeno ceduto la posizione.
Questi i team radio a fine corsa di Max:
Ingegnere: “Max, che è successo?”
Verstappen: “Ne abbiamo già parlato di non chiedermi questo. Lo avete capito? Ho già dato le mie ragioni e ci rimango.”
Team Radio di Perez:
Checo: “Sì, grazie per questo ragazzi, grazie. Ha mostrato chi è realmente”
Ingegnere: “Non so cosa dirti”
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Questo il comunicato Red Bull che chiarisce tutto:
“Il team ha commesso degli errori in Brasile. Non avevamo previsto la situazione che si è verificata all’ultimo giro e non avevamo concordato una strategia per un simile scenario prima della gara. Purtroppo Max è stato informato solo all’ultima curva della richiesta di cedere la posizione senza che gli fossero trasmesse tutte le informazioni necessarie.
“Questo ha messo Max, che è sempre stato un giocatore di squadra aperto e leale, in una situazione difficile con poco tempo per reagire, cosa che non era nelle nostre intenzioni. Dopo il gran premio Verstappen ha parlato apertamente e onestamente, permettendo a entrambi i piloti di risolvere problemi o tensioni in sospeso. Il team accetta le ragioni di Max, la conversazione è stata una questione personale che rimarrà un fatto privato e non ci saranno ulteriori commenti.
“Le cose che sono accadute successivamente sui social media sono del tutto inaccettabili. Il comportamento offensivo nei confronti di Max, Checo, del team e delle rispettive famiglie è scioccante e triste – prosegue il comunicato Red Bull – ed è qualcosa che noi come sport dobbiamo affrontare con regolarità deprimente.
“Non c’è posto per questo nelle corse o nella società nel suo complesso e dobbiamo migliorare questa situazione. Questo è uno sport, siamo qui per correre. Le minacce di morte, le lettere d’odio, il veleno verso i membri di una famiglia sono deplorevoli. Diamo valore all’inclusione e vogliamo un posto sicuro in cui tutti possano lavorare e godere del nostro sport. Basta agli abusi.”